Durante il suo pontificato, durato più di nove anni, Innocenzo XII si adoperò molto affinché questo nostro territorio di Anzio-Nettuno, fosse più vivibile e più aperto ai traffici commerciali sia via mare che via terra:
• Il Porto di Anzio o Porto Innocenziano. Fu per volere del Papa la costruzione del nuovo porto anziate alle spalle delle rovine dell’antico approdo neroniano. Avrebbe dato impulso maggiore ai commerci marittimi nella parte meridionale dello Stato Pontificio. Fu coniata anche una piastra d’argento in ricordo di questa opera innocenziana con su un lato il profilo del papa regnante e dall’altro il progetto del nuovo porto di Anzio.
• Il Fontanone a Porto d’Anzio: lo fece costruire in quella che sarebbe poi divenuta piazza Pia. Fu eretto proprio nelle vicinanze del porto per dare la possibilità ai pescatori di approvvigionarsi di acqua potabile, come anche alla guarnigione pontificia di stanza ad Anzio, ai primi abitanti e pastori della zona. Fu demolito nel 1872 per far posto alla costruzione di quello che sarebbe poi divenuto il primo municipio di Anzio. E proprio sulla parete del nuovo edificio fu apposta la lapide che campeggiava sul Fontatone Innocenziano. Con il Fontanone, si costruì in Anzio un primo accenno di acquedotto per permettere di portare l’acqua potabile nelle vicinanze del porto.
• La Cappella dedicata a S. Antonio al Porto. Con la costruzione del Porto il Papa volle che nelle vicinanze del molo fosse costruita anche una Cappella dedicata al Santo di Padova di cui era molto devoto. Fu così che si iniziò a festeggiare tra la primitiva popolazione di Porto d’Anzio il Santo dei Miracoli. La Cappella fu affidata da subito ai Frati francescani Minori Conventuali l’ordine di cui S. Antonio fece parte proprio essendo contemporaneo del Poverello di Assisi.
• Il Tracciato della Nettunense. Il Papa volle constatare di persona insieme ai suoi architetti il tratto di litorale dove costruire il porto di Anzio. E intraprese un viaggio da Roma a Nettuno e ad Anzio che è rimasto nella storia. Prima che il pontefice potesse mettersi in viaggio verso Anzio, fu delineato un primo tracciato di strada che poi sarebbe divenuta l’attuale Nettunense. A testimonianza di questo esistono in loco ancora dei cippi miliari con lo stemma di papa Pignatelli
• Il prosciugamento delle paludi anziatine e pontine: Sempre con uno sguardo alla possibilità di migliorare il tenore di vita della popolazione pontificia, Papa Pignatelli intraprese l’opera di prosciugamento delle paludi che infestavano il territorio a sud di Anzio, con l’interessamento di Ingegneri che vennero dall’Olanda.
Anzio, 11 febbraio 2015